Le conclusioni dell'incontro sono state affidate al dott. Alfonso Luzzi (Consigliere CNEL – Consiglio Nazionale dell’Economia e del lavoro) il quale, tra le altre cose, ha evidenziato che “un primo punto su cui agire riguarda la programmazione triennale degli ingressi di lavoratori stranieri in Italia, prevista dalle leggi in vigore… E una buona prassi – ha detto Luzzi – potrebbe essere quella di istituire un gruppo di lavoro, una vera e propria cabina di regia, che a livello regionale potrebbe avere una dimensione territoriale più adeguata per omogeneità dei problemi e conoscenza delle questioni, composta dalle istituzioni e dalle parti sociali interessate che potrebbero farsi promotore della raccolta delle richieste delle categorie interessate, specificate per il tipo di figura necessario (lavoratori stagionali in agricoltura o nell’industria alberghiera, infermieri nella sanità, ecc.) elaborando una proposta di piano triennale”. Il dott. Luzzi ha posto, infine, l’accento sul fatto che “i lavoratori stranieri sarebbero interessati ad entrare in Italia e lavorare per qualche mese, rientrando poi al loro Paese di origine e ripresentarsi l’anno successivo”. Senza mezzi termini, il Consigliere CNEL – Consiglio Nazionale dell’Economia e del lavoro) sostiene che “la possibilità di rientro legale per questi lavoratori stranieri è generalmente più attraente del soggiorno illegale”.
Articolo originale su "La Sicilia"